venerdì 16 giugno 2023

L’eredità di Berlusconi nel mondo immobiliare italiano

 Si è spento, come ormai ognun sa, Silvio Berlusconi, personaggio che ha bisogno di poche presentazioni. Imprenditore, comunicatore e politico, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia d’Italia in generale, ma in particolare anche nel mercato immobiliare italiano. E’ stato infatti tra i mattoni che il Cavaliere ha mosso i primi passi nel mondo dell’imprenditoria, e anche al vertice del Consiglio dei Ministri italiano ha sempre avuto un occhio di riguardo per la proprietà privata e per la casa, bene primario per gli italiani. Ecco qual è l’eredità in campo immobiliare di Silvio Berlusconi.

Silvio Berlusconi agente immobiliare

Figlio di un bancario e di una segretaria, Silvio Berlusconi – dopo i giorni degli intrattenimenti canori sulle navi da crociera, seguiti dalle vendite porta a porta – trovò la via d’ingresso nell’imprenditoria italiana vendendo case.

Da agente immobiliare furono infatti i suoi primi passi, fino alla fondazione, nel 1961, della Cantieri Riuniti Milanesiche segnò l’inizio della sua attività di costruttore edile.

Nel 1963 fonda la Edilnord in società con il banchiere datore di lavoro di suo padre e con un commercialista svizzero, e nel 1964 inizia il primo sviluppo immobiliare a Brugherio, cittadina nell’allora hinterland milanese (oggi provincia di Monza e Brianza). Edilnord si espande nel 1968 con una seconda società che firma nuovi sviluppi a  Segrate, dove acquista grandi terreni edificabili che, con alterne vicende burocratiche, diventeranno nei primi anni ’70 Milano2.

Negli stessi anni, finanziata da fondi svizzeri, nasce la Edilnord Centri Residenziali affiancata da Italcantieri e dalla Immobiliare San Martino con sede a Roma (quest’ultima finanziata con fondi di istituti nostrani). Quest’ultima si fonderà poi con Edilnord dando vita a Milano 2 Spa.

A quel punto si è negli anni ’80, e la carriera di Berlusconi si sposta verso la comunicazione con l’acquisto di Telemilano, che diverrà poi la costola della tv commerciale firmata Fininvest e poi Mediaset, che doveva rivoluzionare la comunicazione televisiva offrendo un’alternativa alla televisione di Stato. Ma l’immobiliare è ancora presente, se pur marginalmente, nel patrimonio di Berlusconi, includendo diverse società di sviluppo immobiliare tra cui Fininvest Real Estate & Services,  Fininvest sviluppi immobiliari, Edilizia Alta Italia, Immobiliare Leonardo.

Le società immobiliari di Berlusconi

Le società immobiliari che fanno capo a Silvio Berlusconi ultimamente costituivano un ramo residuale degli affari di famiglia. Di recente Fininvest Real Estate & Service ha venduto il progetto Milano 4, dopo essersi liberato di altri immobili, tra cui il Cinema Odeon a Milano (che si appresta ad essere chiuso e rimpiazzato da un centro commerciale).

Sotto il ramo immobiliare di Fininvest si raccolgono anche le società Dolcedrago e Idra, che gestiscono le proprietà immobiliari del Cavaliere,mentre Milano 4 era un progetto di Immobiliare Leonardo, di cui Silvio Berlusconi aveva rilevato il 48 per cento dal fratello Paolo, per poi acquisirne il controllo totale nel 2018. Con la vendita di Milano 4 al fondo Orion, Fininvest di fatto si può dire uscita dal business dello sviluppo immobiliare.

Da tempo tuttavia sia il ramo immobiliare di Fininvest, sia Edilizia Alta Italia di Marina Berlusconi fronteggiavano affari flop e conti in rosso.

Il Piano casa del Governo Berlusconi

Sarà perché il mattone gli scorreva nelle vene fin dagli albori della sua attività imprenditoriale - sfociando negli acquisti, a volte controversi, di celebri residenze come Villa San Martino ad Arcore o Villa Certosa a Olbia, o Villa Campari a Lesa, sul Lago Maggiore – anche negli anni dell’attività politica Berlusconi ha sempre avuto un occhio di riguardo per le politiche sulla casa.

Sua è stata la battaglia per l’eliminazione delle imposizioni fiscali legate alla prima casa, in particolare l’abolizione dell’ICI sulla prima casa nel 2008 (rientrata poi dalla finestra con il Governo Monti sotto forma di Imu e nuovamente cancellata dal successivo governo Renzi, almeno per quanto riguarda l’abitazione principale); ma anche il Piano Casa negli stessi anni resta un importante lascito politico, puntando alla realizzazione di “più tetti per tutti”, stanziando 800 milioni di euro per fornire alloggi in proprietà o locazione alle fasce economicamente più deboli.

Anche dopo essere stato allontanato dal fulcro della politica italiana – non da ultimo a causa dei conflitti di interesse che la sua attività imprenditoriale in campo anche edile creava con l’attività di statista – Berlusconi non ha mai mancato di avanzare proposte in tema di casa per gli italiani ai successivi governi.

Nel far parte dell’attuale coalizione di governo, ad esempio, Forza Italia ha fatto il suo programma di una “ferma tutela della proprietà privata e creazione di un sistema di protezione della casa e immediato sgombero delle case occupate” e “agevolazioni per l'accesso al mutuo per l'acquisto della prima casa per le giovani coppie”, sostenendo in più l’idea del riordino degli incentivi fiscali alla ristrutturazione. Ancora lo scorso agosto, il leader di Forza Italia proponeva una tassa unica al 2 per cento sull’acquisto della prima casa e la cedolare secca su tutti i tipi di affitto.

L’eredità di Silvio Berlusconi

Ma cosa lascia in eredità Silvio Berlusconi?

Il patrimonio del Cavaliere ammonta a oltre 7 miliardi di dollari, facendone, secondo Forbes, il 352° uomo più ricco del mondo.

In particolare si parla del 62% delle partecipazioni in Fininvest, che controlla il 49,7 per cento di MediaForEurope (la ex Mediaset, che oltre alle tre reti italiane controlla Telecinco e Cuatro in Spagna), Arnoldo Mondadori Editore, Edilnord, Banca Mediolanum, il Teatro Manzoni, Fininvest Gestione Servizi,  Fininvest Real Estate & Services,  Fininvest sviluppi immobiliari, Edilizia Alta Italia, Immobiliare Leonardo, Alba Servizi Aerotrasporti, Medusa e il Monza calcio. Le quote in Borsa valgono circa 2,9 miliardi di euro, a cui si aggiungono ville, palazzi e altri investimenti e beni di (relativamente) minore entità.

Le ville di Berlusconi

Infine, come non parlare delle ville per cui Silvio Berlusconi è sempre stato famoso? Le numerose proprietà sono riunite in parte sotto una società di gestione di nome Dolcedrago, e parliamo della Villa Lampara di Cannes, Villa Certosa e Villa Tattilo di Olbia, Villa Zeffirelli di Roma. Nel patrimonio personale del Cavaliere figurano invece Villa Campari a Lesa, Villa Due Palme a Lampedusa, Villa Belvedere a Macherio, Villa San Martino ad Arcore, oltre che diverse proprietà ad Antigua. Altre proprietà sono Villa Sottocasa a Vimercate e Villa Gernetto a Lesmo. 

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